domenica 27 febbraio 2011

Elementi di base: curare il design delle icone - il caso della mappa del ritrovamento di Yara

Alcuni tra i principali quotidiani italiani nella loro versione online utilizzano spesso Google Maps per fornire mappe a supporto dei propri articoli. Repubblica ne fa ampio uso servendosi di Google My Maps, uno strumento rapido per generare semplici mappe e condividerle rapidamente online, archiviandole in una galleria online. Ci è caduto l'occhio sulla mappa che mostra i luoghi relativi alla vicenda della giovane Yara il cui corpo è stato ritrovato ieri: nell'articolo in home page che ne annunciava il ritrovamento era stato messo ben in evidenza il link alla mappa visualizzabile cliccando qui.


Come detto si tratta di una mappa realizzata con Google My Maps e incorporata nella pagina web. Visualizzandola a pieno schermo si nota come abbia ricevuto più di 14.000 visualizzazioni dal 5 dicembre, giorno in cui è stata creata per poi venire aggiornata seguendo gli sviluppi dell'indagine.

Non ci convince però del tutto la simbologia adoperata: l'icona utilizzata per segnalare il luogo del ritrovamento del cadavere, cioè il busto stilizzato di un uomo in divisa, non ci pare la più adatta allo scopo. Inoltre essendo l'icona di colore chiaro ed essendo il luogo del ritrovamento del cadavere spostato nella parte bassa dello schermo, rispetto al gruppo delle altre icone, essa non attira immediatamente lo sguardo, specie se si utilizza la modalità “Mappa”. Anche le icone utilizzate per indicare i luoghi dove sono state compiute le ricerche non sono chiare nella loro simbologia e il colore è poco visibile. Anche il colore della casa è poco visibile se si utilizza la modalità "Mappa". Abbiamo dunque provato a cambiare alcune icone, sempre utilizzando quelle proposte di default da Google Maps ricolorandone alcune con un programma di grafica (GIMP). Si può vedere il risultato cliccando qui.


Il luogo del ritrovamento del cadavere balza più rapidamente all'occhio e nel complesso la mappa risulta maggiormente leggibile, sia utilizzando la modalità “Mappa” che “Satellite”. Risultati ancora più efficaci si potrebbero ottenere ridisegnando completamente le icone. Dunque utilizzare Google My Maps può essere un modo efficace rapido ed efficace per una testata online di arricchire i propri articoli con mappe ma è sempre importante riflettere attentamente sull'utilizzo della simbologia.
Similmente il Corriere della Sera ha prodotto anch'esso la sua mappa sempre appoggiandosi a Google Maps (tuttavia non tramite Google My Maps), che ci pare però di chiarezza inferiore rispetto a quella di Repubblica.

venerdì 4 febbraio 2011

Semplici esercizi di critica: Mappa delle residenze per disabili...

Vogliamo proporre di seguito un semplice esercizio di critica: criticare (in maniera costruttiva e non per denigrare) applicazioni esistenti può aiutare infatti a limitare gli errori nelle proprie mappe.
Il caso di oggi lo prendiamo dal sito http://www.spazioresidenzialita.it Si tratta di un progetto dedicato a fornire risorse sul tema della residenzialità per persone disabili. All'interno del sito la sezione “Risorse per l'abitare” presenta una pagina (“Residenze”) dove è possibile effettuare ricerche, nella provincia di Milano, per tipologie di residenza per persone disabili. Cliccando sui risultati si apre una scheda con i dati completi della residenza.


Sempre nella sezione "Risorse per l'abitare" è presente quindi una pagina “Mappa delle residenze”. Si tratta di una mappa realizzata con Google MyMaps e incastonata nella pagina web (sotto).


La mappa appare per la verità di dimensioni eccessivamente ridotte (anche se è presente il link che rimanda ad una visione più larga). Quali sono le criticità di questa semplice applicazione cartografica? Eccone alcune che ci appaiono evidenti. La prima è che le aspettative dell'utente vengono in un certo senso deluse: dal momento infatti che vi è una pagina dove è presente la possibilità di fare ricerche per tipologia (vedere la prima immagine), ci si aspetterebbe di vedere anche nella mappa rappresentati i dati differenziati per tipologie , invece le icone dei segnaposto sono tutte identiche.
Inoltre un minimo d'introduzione oltre al titolo, anche una riga sola, avrebbe creato un'atmosfera maggiormente user friendly. L'utente invece si trova di fronte ad un gruppo di segnaposti ammucchiati, dotati di fumetti eccessivamente scarni (immagine sotto), con il nome della residenza scritto in minuscolo e un numero di telefono senza altre indicazioni. Nel fumetto potevano venire ad esempio riportati i dati completi delle residenze restituiti dalla funzionalità di ricerca (pagina “Residenze”).

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Curare maggiormente la mappa avrebbe richiesto maggior tempo, però avrebbe sicuramente fornito all'utente un servizio più efficace: in questo modo i dati presenti nella mappa sono sostanzialmente inutili: è meglio per l'utente utilizzare la pagina “Residenze” dove trova i dati organizzati e completi.